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Origano Sgranato Bio raccolto a mano e confezionato in buste salvafreschezza. Ottimo per condire le ricette tipiche della dieta mediterranea.
L’origano in botanica
L’origano, come il rosmarino, appartiene alla famiglia Lamiaceae.
La pianta cresce spontanea in ambienti assolati e secchi fino a un’altitudine di circa 2000 metri sul livello del mare.
L’origano è coltivato per le sue numerose virtù di pianta aromatica e perfino per le sue interessanti proprietà farmacologiche.
Il fusto dell’origano è eretto, a sezione quadrangolare, e, in condizioni ottimali può sollevarsi fino a un’altezza di 80 centimetri. Presenta ramificazioni abbondanti nella parte superiore. La radice è un rizoma strisciante di colore nero o bruno. Le foglie sono ovali-lanceolate, hanno margini lisci, solo leggermente dentellati. Il picciolo è corto e spesso.
I bei fiori dell’origano sono raccolti in piccole pannocchie che si trovano alla sommità degli steli e hanno un bel colore bianco, rosato o anche rosso. Hanno brattee rossastro violacee e sono di tipo ermafrodita. Per l’impollinazione sono dipendenti dall’azione di insetti pronubi come api e farfalle.
Proprietà
Le proprietà medicinali dell’origano sono accertate.
La composizione dei suoi olii essenziali è simile a quella del timo, di cui ricorda anche il profumo, proprio per la somiglianza della composizione in olii essenziali.
La composizione dei principi farmacologicamente attivi varia in funzione dell’epoca di raccolta, delle condizioni in cui la pianta è coltivata e a seconda di come le parti raccolte vengono conservate.
I costituenti fondamentali dell’origano, i responsabili delle sue virtù nutritive e medicinali sono sostanze di natura fenolica.
Fra i principali costituenti troviamo il timolo, noto per le sue proprietà antisettiche, antispasmodiche e vermifughe. Questa sostanza si usa in farmacopea per preparare prodotti per uso sia interno sia esterno.
Altro costituente importante è il carvacloro, noto antisettico che si usa molto anche in profumeria.
In farmacopea è noto per il suo effetto antiossidante e antisettico, comune a molte altre piante aromatiche del Mediterraneo, per l’azione analgesica ed antispasmodica. Essoè anche usato come espettorante, tonico e stomachico, in quanto favorisce la digestione. Questa è una delle ragioni per cui, inconsapevolmente, le comunità umane del Mediterraneo hanno da sempre usato l’origano per arricchire di gusto le proprie ricette.
Usato sapientemente, l’origano può attenuare dolori intestinali e meteorismo.
Della pianta si usano le foglioline e le sommità fiorite, che bisogna raccogliere d’estate.
Queste parti vanno essicate in luoghi freschi, bui, asciutti e ventilati. l’essiccazione deve avvenire subito dopo la raccolta per non rischiare di alterare le proprietà farmacologiche degli oli essenziali presenti nella pianta allo stato fresco.
Contrariamente a quanto succede nel caso di altre piante erbacee come il prezzemolo, l’aglio o il basilico, l’origano mantiene intatto il suo aroma in seguito l’essiccazione. Questo risulta anzi potenziato per effetto della concentrazione, come nel caso del rosmarino.
L’origano in botanica
L’origano, come il rosmarino, appartiene alla famiglia Lamiaceae.
La pianta cresce spontanea in ambienti assolati e secchi fino a un’altitudine di circa 2000 metri sul livello del mare.
L’origano è coltivato per le sue numerose virtù di pianta aromatica e perfino per le sue interessanti proprietà farmacologiche.
Il fusto dell’origano è eretto, a sezione quadrangolare, e, in condizioni ottimali può sollevarsi fino a un’altezza di 80 centimetri. Presenta ramificazioni abbondanti nella parte superiore. La radice è un rizoma strisciante di colore nero o bruno. Le foglie sono ovali-lanceolate, hanno margini lisci, solo leggermente dentellati. Il picciolo è corto e spesso.
I bei fiori dell’origano sono raccolti in piccole pannocchie che si trovano alla sommità degli steli e hanno un bel colore bianco, rosato o anche rosso. Hanno brattee rossastro violacee e sono di tipo ermafrodita. Per l’impollinazione sono dipendenti dall’azione di insetti pronubi come api e farfalle.
Proprietà
Le proprietà medicinali dell’origano sono accertate.
La composizione dei suoi olii essenziali è simile a quella del timo, di cui ricorda anche il profumo, proprio per la somiglianza della composizione in olii essenziali.
La composizione dei principi farmacologicamente attivi varia in funzione dell’epoca di raccolta, delle condizioni in cui la pianta è coltivata e a seconda di come le parti raccolte vengono conservate.
I costituenti fondamentali dell’origano, i responsabili delle sue virtù nutritive e medicinali sono sostanze di natura fenolica.
Fra i principali costituenti troviamo il timolo, noto per le sue proprietà antisettiche, antispasmodiche e vermifughe. Questa sostanza si usa in farmacopea per preparare prodotti per uso sia interno sia esterno.
Altro costituente importante è il carvacloro, noto antisettico che si usa molto anche in profumeria.
In farmacopea è noto per il suo effetto antiossidante e antisettico, comune a molte altre piante aromatiche del Mediterraneo, per l’azione analgesica ed antispasmodica. Essoè anche usato come espettorante, tonico e stomachico, in quanto favorisce la digestione. Questa è una delle ragioni per cui, inconsapevolmente, le comunità umane del Mediterraneo hanno da sempre usato l’origano per arricchire di gusto le proprie ricette.
Usato sapientemente, l’origano può attenuare dolori intestinali e meteorismo.
Della pianta si usano le foglioline e le sommità fiorite, che bisogna raccogliere d’estate.
Queste parti vanno essicate in luoghi freschi, bui, asciutti e ventilati. l’essiccazione deve avvenire subito dopo la raccolta per non rischiare di alterare le proprietà farmacologiche degli oli essenziali presenti nella pianta allo stato fresco.
Contrariamente a quanto succede nel caso di altre piante erbacee come il prezzemolo, l’aglio o il basilico, l’origano mantiene intatto il suo aroma in seguito l’essiccazione. Questo risulta anzi potenziato per effetto della concentrazione, come nel caso del rosmarino.
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ALLERGENI ALIMENTARI
Ecco la tabella dei 14 allergeni alimentari:
Glutine | cereali, grano, segale, orzo, avena, farro, kamut, inclusi ibridati e derivati | |
Crostacei e derivati | sia quelli marini che d’acqua dolce: gamberi, scampi, aragoste, granchi, paguri e simili | |
Uova e derivati | tutti i prodotti composti con uova, anche in parte minima. Tra le più comuni: maionese, frittata, emulsionanti, pasta all’uovo, biscotti e torte anche salate, gelati e creme ecc | |
Pesce e derivati | inclusi i derivati, cioè tutti quei prodotti alimentari che si compongono di pesce, anche se in piccole percentuali | |
Arachidi e derivati | snack confezionati, creme e condimenti in cui vi sia anche in piccole dosi | |
Soia e derivati | latte, tofu, spaghetti, etc. | |
Latte e derivati | yogurt, biscotti e torte, gelato e creme varie. Ogni prodotto in cui viene usato il latte | |
Frutta a guscio e derivati | tutti i prodotti che includono: mandorle, nocciole, noci comuni, noci di acagiù, noci pecan e del Brasile e Queensland, pistacchi | |
Sedano e derivati | presente in pezzi ma pure all’interno di preparati per zuppe, salse e concentrati vegetali | |
Senape e derivati | si può trovare nelle salse e nei condimenti, specie nella mostarda | |
Semi di sesamo e derivati | oltre ai semi interi usati per il pane, possiamo trovare tracce in alcuni tipi di farine | |
Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2 | usati come conservanti, possiamo trovarli in: conserve di prodotti ittici, in cibi sott’aceto, sott’olio e in salamoia, nelle marmellate, nell’aceto, nei funghi secchi e nelle bibite analcoliche e succhi di frutta | |
Lupino e derivati | presente ormai in molti cibi vegan, sotto forma di arrosti, salamini, farine e similari che hanno come base questo legume, ricco di proteine | |
Molluschi e derivati | canestrello, cannolicchio, capasanta, cuore, dattero di mare, fasolaro, garagolo, lumachino, cozza, murice, ostrica, patella, tartufo di mare, tellina e vongola etc. |